LA CITTÁ INCANTATA (2001)
Gli elementi della natura, terra, aria, acqua e fuoco, sono predominanti in tutti i film di Miyazaki. In questo film possiamo dire che è il fuoco a rappresentarlo, non tanto per la sua presenza, quanto per il suo significato spesso associato alla trasformazione o al cambiamento. Di trasformazione e cambiamento qui ne troviamo tanto, a partire dalla stessa protagonista di nome Chihiro. Chihiro è una semplice bambina di 10 anni, non una principessa, non una strega, ma una comune bambina che è in possesso di un unico potere che non ricorre alla magia e questo potere si chiama coraggio. Da quando entrerà in questa misteriosa città, non sarà più la stessa. È in un’età di cambiamento in cui la bambina che è in lei si trasforma, venendo a conoscenza del mondo degli adulti e della realtà che la circonda tramite una città fantastica e personaggi magici non appartenenti al nostro mondo. in questo viaggio troviamo la strega Yubaba colei che ruba il nome delle persone in modo da possederle e comandarle. Troviamo poi una delle figure più iconiche del film il senza volto, questo personaggio ha un significato profondo.
Per Hayao Miyazaki rappresenta tutte quelle persone che non hanno una loro identità; infatti, lo vediamo come uno “spirito” senza forma e senza volto. Davanti ha una maschera, dietro di essa non c’è un volto solo un qualcuno che si nasconde dentro quella massa nera senza forma. Il senza volto è quel personaggio che, quando è in mezzo agli altri li assorbe, assorbe la voce e fa ciò che gli altri si aspettano o vogliono. Il senza volto è uno di quei personaggi che sono più legati a Chihiro, forse perché bambina o forse perché davanti a lei non ha bisogno di trasformarsi o di adattarsi. A parere mio, il personaggio del senza volto, non solo rappresenta una non identità, ma rappresenta quelle persone che non hanno ancora trovato il loro posto nel mondo, una loro voce e che si sentono sole (come ammetterà lui stesso). Guardando il film capiamo che la vera ricchezza non sta nell’oro, nei gioielli o nell’abbondanza di cibo, ma nella semplicità di quelle cose che spesso diamo per scontate, ma spesso dimenticate come la gentilezza, l’umiltà e l’amore. Nella maggior parte dei film di Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli abbiamo un’immersione completa dei nostri sensi. Il cibo è uno degli elementi essenziali, lo vediamo, è bello, ci fa venir fame solo a vederlo, lo assaporiamo con gli occhi e con il palato e quando nel film mangiano, mangiamo anche noi! L’ambientazione nel “La città incantata” come in altri film è il secondo protagonista. Grandi spazi aperti, una distesa d’acqua in cui cielo e mare si sfiorano, un treno che passa, un vento silenzioso che muove ogni filo d’erba, che muove ogni foglia, che muove una bambina a trovare sé stessa in luogo apparentemente disabitato. Brevi immagini rimangono impresse nella mente, come dei ricordi lontani, incollati da una musica non invadente, ma che ci porta lontano come lo stesso treno che attraversa il mare, una musica che ci porta indietro nel tempo, che ci fa tornare bambini. Una musica che sembra una foto sbiadita, ma mai dimenticata. Questa è la musica di Joe Hisashi, malinconica, nostalgica di un luogo a noi ignoto, ma così, familiare. Poche note che catturano quell’attimo fuggente. Le parole non servono per descrivere questo capolavoro di Miyazaki, ma serve il silenzio che è più forte e più potente. “La città incantata” non è fatta di parole, ma di sguardi, di sospiri, di attimi, l’immagine diventa parola. Hayao Miyazaki (l’autore) è riuscito perfettamente a unire la realtà col sogno, l’Occidente con l’Oriente proprio come il ponte che collega “la città incantata”. Dovete sapere che Miyazaki, il maestro, non è un semplice autore, ma un creatore di interi mondi. Ogni volta che ne attraversiamo uno prendiamo il volo perché volare era il suo sogno. Caro Miyazaki, hai volato e noi con te!
Perchè lo consiglio: Lo consiglio per tutto quello che ho detto finora e se non avete mai visto un film del maestro o dello Studio Ghibli vi consiglio di iniziare proprio con questo, c’è la probabilità che vi appassionerete. P.S:...e poi si sa a settembre arriva l’autunno e l’autunno è una stagione di trasformazione e cambiamento quindi non potete scegliere un periodo migliore per guardarlo!... Buona visione!